Il 18 dicembre 2020 Nova Gorica-Gorizia sono state proclamate Capitale Europea della Cultura 2025. Un evento che può davvero offrire una straordinaria opportunità per l’area cittadina transfrontaliera e tutto il contesto regionale del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia, confinando nella memoria del tempo quella cortina di ferro che, a seguito delle tragedie del novecento, calò su popolazioni che per un millennio condivisero, pur con idiomi diversi, analoga storia e destini. Un imprevisto che dal filo spinato può portarci a riprendere il filo della nostra Storia. Occasione unica ed irripetibile per riappropriarci di quella straordinaria funzione d’incontro che tanto la geografia quanto la storia ha inequivocabilmente assegnato a questo lembo d’Europa.
Nel 2020 l’Associazione Mitteleuropa ha iniziato un percorso che, partendo dall’anniversario del crollo dello Stato Patriarcale Friulano (1420), ha cercato di evidenziare la grandezza e l’attualità del messaggio aquileiese in un contesto centro-europeo e balcanico. La storica funzione di Aquileia che, infatti, sia per la cristianità e sia la capacità di mediazione culturale, fece di lei una grande Capitale europea. Proprio per questo Aquileia assurge a modello ed esempio per tutta una serie di capitali che andranno poi a caratterizzare l’antico bacino patriarcale ed anche oltre. Oggi, molte, non sono Capitali di uno Stato, ma sono illuminate testimoni e custodi di quella comune radice culturale che seppe svolgere un ruolo unico di armonizzazione fra latini, tedeschi e slavi, senza mai dimenticare la non marginale componente ebraica, qui presente da secoli. Queste sono le Capitali alle quali siamo desiderosi di volgere lo sguardo, affinché la loro oggi sommessa incessante funzione sia riconosciuta e valorizzata. Queste hanno un nome: Cracovia, Leopoli, Olomouc, Košice, Szeged, Veszprem, Fiume, Salisburgo, Kaunas, Maribor. Elenco certamente non esaustivo ma meramente indicativo di quale e quanta ricchezza scientifica, musicale, letteraria, linguistica, etnografica, storica stiamo parlando. Se a queste volessimo poi aggiungere le Capitali oggi statuali (Praga, Vienna, Budapest, Lubiana, Zagabria, Belgrado, Sarajevo, Bratislava), peraltro per noi tutte raggiungibili in poche ore di macchina, ci troviamo di fronte ad uno scenario, a dir poco, stimolante e affascinante. Considerando la grande opportunità di GO! 2025, abbiamo valutato che un “viaggio” assieme nel mondo di queste Capitali ricollegandole a Gorizia (Aquileia) potrebbe davvero rappresentare un valore aggiunto di singolare effetto.
Il 2022 rappresenta, quindi, l’inizio di questo viaggio che vuole riunire tutti i rappresentanti delle Capitali Europee della Cultura dal 2020 al 2026. Un tale progetto richiederà necessariamente impegno e competenze tali che nessun soggetto culturale può sensatamente supporre di essere attore in presuntuosa autonomia. La portata delle ricadute, infatti, non sarà attinente al solo ambito culturale, ma investirà economia, turismo, infrastrutture, logistica, ma anche capacità di relazioni internazionali. Aspetto, quest’ultimo troppo spesso sottovalutato. Per tali ragioni operiamo in stretta associazione con i soggetti deputati ad essere, pur con diverse competenze e ruoli, parte attiva in questa straordinaria sfida, ovvero: GECT-EZTS GO, ECOC – GO! 2025, Promoturismofvg, GIT Grado, Mittelfest, FVGOrchestra, Università di Udine, Ente Friuli Nel Mondo, Fondazione de Claricini Dornpacher. L’obiettivo è di sviluppare una stringente azione di lobbying col preciso intento di contattare autorità ed organizzazioni di tutte le prossime “Capitali Europee della Cultura” che, incredibilmente numerose, attengono strettamente all’area mitteleuropea, ovvero Novi Sad-Serbia (2022), Veszprém – Ungheria (2023), Bad Ischl – Austria (2024) e Tartu – Estonia (sempre 2024), Trencin – Slovacchia (2026). Lo scopo sarà un primo invito a Gorizia-Nova Gorica per iniziare a tessere quella rete di relazioni fra “Capitali” che rappresenterà un eccezionale patrimonio per Gorizia e per la Regione, ma anche per l’Italia ben oltre il 2025. Un “viaggio” di rilevante portata culturale, turistica, mediatica e sicuramente anche economica. Per noi una sfida di cultural intelligence senza precedenti.