L’iniziativa trae spunto dalla straordinaria ricorrenza che vede nel 2020 il seicentesimo anniversario della caduta dello Stato Patriarcale del Friuli (Patrie dal Friûl), una realtà statuale nata nel 1077 e conclusasi con l’occupazione veneta di gran parte del Friuli il 19 luglio 1420.
Si spegneva così una delle forme di democrazia parlamentare più antiche al mondo (Constitutiones Patriae Foriiulii – 1231), seconda solamente alla Magna Carta inglese (1215). Ma ciò che in realtà si intende sviluppare con questo progetto non è un approfondimento di fatti storici, bensì la loro attualizzazione, rapportando il tutto all’attuale momento socio-politico. Un antico adagio recita: “il futuro è alle nostre spalle”.
Tutti siamo convinti che il futuro sia una pagina bianca di un quaderno su cui scrivere giorno dopo giorno. In realtà è il nostro passato che condiziona le nostre scelte, frutto di una cultura sedimentata in secoli e secoli di radicamento territoriale. È l’evoluzione di un procedere che porta la traccia indelebile del nostro vissuto.
È un passato che non passa perché è paradossalmente presente, sempre e ovunque. Basta riflettere sulle parole di Franz Werfel, ebreo-praghese, “Nel Crepuscolo di un Mondo” (Locarno aprile 1936): “Gli ordinamenti politici del mondo si danno il cambio. Ma ciò che è ordinato, governato, amministrato, sia Paese, sia popolo, sia individuo, sopravvive, con la sua natura congenita, a tutti questi sconvolgimenti”.